progetti
Scalo intermodale hupac gallarate
2000/2005
Infrastrutture che generano Natura
Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e D.L. delle opere di inserimento paesistico-ambientale dello Scalo intermodale Hupac di Gallarate (VA)
Il primo progetto di invarianza idraulica in Italia
Luogo
Gallarate(Va)
Anno
2000/2005
Tecnici incaricati
Arch. Gioia Gibelli
Consulenti
Prof. Riccardo Santolini
Collaboratori
E. Riva, S.Greysmayr
Committenza
Soc. Termi S.p.a. Busto Arsizio (Va)
Descrizione
L’attività progettuale di inserimento paesistico-ambientale dello scalo, preceduta dal coordinamento da parte dell’arch. Gibelli dello Studio di Impatto Ambientale, consiste nella realizzazione di due bacini artificiali integrati al paesaggio naturale circostante del Parco del Ticino, per la raccolta e la reimmissione in falda delle acque di seconda pioggia provenienti dallo scalo.
La finalità dell’intervento risiede nella mitigazione degli impatti dell’opera e del cantiere, nonché la compensazione e risoluzione delle criticità pregresse tra cui la frammentazione ecologica ed il rischio idraulico.
L’ottimizzazione del progetto nei confronti del paesaggio è stata possibile grazie alla cooperazione con i progettisti dello scalo.
Tra le opere progettate si evidenziano:
- Realizzazione di una zona umida di circa 4,5 ha,
- Realizzazione di una forestazione e riqualificazione forestale di circa 1,5 ha,
- costruiti by-pass per la fauna terricola sotto lo scalo per ridurre la frammentazione pregressa;
- predisposizione di sentieristica ed opere accessorie (tra cui l’osservatorio/landmark), cartellonistica e arredo vegetale dello scalo.
Dopo 5 anni dal termine dei lavori l’Ente Parco Ticino ed il comune di Gallarate hanno preso in carico le aree cedute in uso al pubblico dalla HUPAC S.p.A. L’area si è già ripopolata: sono presenti numerose specie di uccelli, anfibi ed altri animali.
Riconoscimenti
Il progetto è stato segnalato tra le buone pratiche progettuali per il paesaggio del Premio Europeo Pays. Doc, edizione 2006.
Pubblicazioni
GIBELLI, G., (2005), Un paesaggio che scompare. L’area del corridoio ecologico di cascina Tangitt, la storia e i nuovi scenari. Consorzio parco lombardo della valle del Ticino, Il Guado, Corbetta (Mi).
b. Area del sito Le nuove zone umide, vivono dell'acqua raccolta nello scalo. Lo scalo vive perchè le acque che lo bagnano vengono smaltite dai due bacini, i quali poi restituiscono la risorsa alla terra