Il progetto mira alla
conversione dell’ex-base NATO di Naz-Sciaves, un’evidente smagliatura nel tessuto
agricolo che disegna la superficie densamente coltivata dell’altopiano, in
un’area ricreativa “comune”. Operando sulla
sovrapposizione delle tre matrici morfologiche che caratterizzano l’area -topografia,
trama dei frutteti, traccia dei recinti militari- la proposta di
riqualificazione si fonda su tre operazioni fondamentali:
1. La formazione di un
centro di eccellenza (“Apfelakademie/Accademia della Mela”) destinato a
promuovere ed integrare le attività produttive locali, la ricerca sperimentale in
campo agro-alimentare e forestale e la fruizione di servizi, con funzione di
nucleo propulsivo per la rivitalizzazione di tutta l’area e per la sua
conversione in parco.
2. Il tracciamento di due
assi di vertebrazione, convergenti sul nucleo centrale, destinati ad
intercettare le “presenze” residue della base militare ridotte, trasfigurate e trasformate
nei padiglioni attrezzati e nelle “folies” del nuovo parco.
3. La ricucitura dell’area
con il tessuto agricolo e con il paesaggio dell’altopiano.
La struttura del parco
ricalca le tracce del sistema dispositivo militare reinterpretandone le parti, riconnettendosi
al tessuto paesistico ed offrendo una sequenza di ambienti ed una grande
varietà di attività. Agli estremi dei due assi sono collocati un una biopiscina
per la balneazione e per il pattinaggio ed un’area per spettacoli ed eventi culturali.
Sull’impronta del recinto orientale si susseguono orti con antiche varietà autoctone,
sono ricostruiti in sequenza didattica i paesaggi dell’Alto Adige, mentre in
prossimità del bosco una ospita installazioni artistiche temporanee.
Il parco si propone quale
punto di partenza attrezzato per tutte le escursioni e le attività sportive
lungo i percorsi dell’altopiano, nonché quale luogo di collaborazione con enti
ed associazioni socio culturali alto-atesine.
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