L’attività progettuale di inserimento
paesistico-ambientale dello scalo, preceduta dal coordinamento da parte
dell’arch. Gibelli dello Studio di Impatto Ambientale, consiste in sintesi nella
realizzazione di due bacini artificiali integrati al paesaggio naturale
circostante del Parco del Ticino, per la raccolta e la reimmissione in falda
delle acque di seconda pioggia provenienti dallo scalo. La finalità dell’intervento
risiede nella mitigazione degli impatti dell’opera e del cantiere, nonché la
compensazione e risoluzione delle criticità pregresse tra cui la frammentazione
ecologica ed il rischio idraulico.
Nello specifico ci
si è avvalsi della cooperazione con i progettisti dello scalo per ottimizzare
il progetto nei confronti del paesaggio, è stata realizzata una zona umida di
circa 4,5 ha, realizzata una forestazione e riqualificazione forestale di circa
1,5 ha, costruiti by-pass per la fauna terricola sotto lo scalo per ridurre la
frammentazione pregressa; predisposta la sentieristica ed opere accessorie (tra
cui l’ osservatorio/landmark), la cartellonistica e l’arredo vegetale dello
scalo.
Dopo 5 anni dal
termine dei lavori l’Ente Parco Ticino ed il comune di Gallarate hanno preso in
carico le aree cedute in uso al pubblico dalla HUPAC S.p.A. L’area si è già
ripopolata: sono presenti numerose specie di uccelli, anfibi ed altri animali.
RICONOSCIMENTI:
Il progetto è stato segnalato tra le buone pratiche progettuali per il paesaggio del Premio Europeo Pays.
Doc, edizione 2006.
PUBBLICAZIONI:
GIBELLI, G., (2005), Un paesaggio che scompare. L’area del corridoio
ecologico di cascina Tangitt, la storia e i nuovi scenari. Consorzio parco
lombardo della valle del Ticino, Il Guado, Corbetta (Mi).
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