Il
patrimonio paesaggistico ternano, nonostante varie trasformazioni disattente,
piccole e grandi, è ancora oggi una delle risorse maggiori della Provincia,
sulla quale non si basa solo la vita quotidiana dei cittadini, ma anche una
quantità di attività economiche che dal Paesaggio sono nate e si sono
sviluppate.
Pertanto
il Paesaggio ternano può essere inteso sia come una risorsa non rinnovabile,
alla base dello sviluppo economico e sociale della provincia, sia come “cartina
di tornasole” dell’uso che si è fatto del territorio, sia come un obiettivo cui
far convergere politiche e azioni di Piano.
Il
paesaggio va quindi conservato, in quanto risorsa non rinnovabile, se si
intende continuare a goderne. Ma conservare una risorsa non significa
mantenerla immutabile come un oggetto in un museo. Significa piuttosto attuare
politiche e strategie gestionali mirate al mantenimento di quelle strutture
fisiche e di quei processi che stanno alla base dell’evoluzione del paesaggio.
Si
tratta di individuare e attribuire valore ai sistemi di elementi che tengono in
vita il paesaggio, che possono continuare a garantirne un’evoluzione in linea
con le regole non scritte e che possano continuare ad essere percepite dalle
popolazioni locali, continuando a contribuire alla qualità della vita nella
provincia. Significa quindi imparare a “leggere” e interpretare quelle regole,
per poi essere in grado di indicare scelte coerenti.
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